La scomparsa dai listini di AMG della GT aveva lasciato un po’ di amaro in bocca nei confronti di tutti coloro i quali erano alla ricerca di una sportiva con il marchio della Stella: sì perché in realtà di coupé ce ne sono e ce ne saranno (sempre) nella lineup della Casa di Stoccarda ma quanto fatto dal “preparatore” di Affalterbach negli ultimi 10 anni aveva certamente lasciato il segno in termini di percezione sportiva di Mercedes. Era quasi impossibile, dunque, pensare che la GT non avrebbe avuto una erede e così, dopo la nuova generazione di SL, in AMG hanno dato sfogo alla loro competenza anche nella definizione della nuova generazione della coupé V8 a motore anteriore centrale che certamente darà vita anche a prodotti Customer Racing come le strepitose AMG GT GT3 che hanno saputo dominare diversi campionati nazionali riservati alle vetture derivate dalla serie.
In realtà è evidente che la direzione imposta dal marketing per lo sviluppo di questa nuova generazione va in un verso opposto rispetto a quello dell’estrema sportività che si era raggiunta non solo nell’estremizzazione pronto pista ma anche nelle varianti R, GT Pro e GT Black Series che hanno segnato i primi dieci anni di commercializzazione: l’abitacolo, per intenderci, passa dall’essere a due posti secchi ad un più comodo 2+2 e tutte le dimensioni crescono per fare posto ad un abitacolo più generoso oltre che ad un bagagliaio più capiente: 321 litri che salgono a 675 abbattendo gli schienali posteriori.
Ai puristi sembrerà una marcia indietro sui temi della sportività, ed a ben guardare lo è, ma va anche detto che l’utenza di riferimento in questa categoria è chiaramente quella delle Porsche Carrera e proprio a questi clienti, dopo la SL, si rivolge la raffinatezza costruttiva, la tecnologia e, appunto, la facilità d’uso promesse da questa nuova GT. Per la serie “quando ci sarà da farla andare troveremo una soluzione”, dunque, in AMG sono scesi a patti col comfort per incontrare anche i clienti di Maserati GranCoupé e BMW Serie 8. Strizzando l’occhio, perché no, fino ai Ferrari Roma.
Quindi spazio al 2+2 pur mantenendo l’M178 nelle varianti 4.0 V8 biturbo da 585 CV (63) e 476 CV (55) abbinati ad un cambio Speedshift Multiclutch a 9 rapporti con un pacco di frizioni in bagno d’olio che sostituisce il classico convertitore di coppia. Una evoluzione tecnica che abbiamo già visto su altri prodotti della Stella e che nasce per gestire in modo più ampio gli 800 Nm di coppia massima della 63 (700 Nm per la 55) che promettono uno 0-100 km/h in 3,2 secondi ed una velocità massima di 315 km/h. Giusto per dare il senso del miglioramento prestazione, dovuto soprattutto alla presenza della trazione integrale con differenziale posteriore autobloccante attivo, l’accelerazione da fermo migliora di sei decimi di secondo nella prova di riferimento rispetto alla vecchia AMG GT S.
Più lunga di 18 cm (472 cm) e sviluppata attorno ad un passo di 270 cm (+7) la AMG GT di nuova generazione pesa 1.930 kg e sfrutta la piattaforma MSA (Modular Sport Architecture) che come per SL propone una scocca in alluminio che ospita al proprio interno materiali come magnesio, fibre composite oltre che un telaio tubolare in acciaio per la cornice del parabrezza. Come sempre a Stoccarda c’è grande attenzione per l’aerodinamica con un fondoscocca carenato ed uno spoiler attivo al posteriore che lavora in assenza dell’ala fissa proposta sulla 63. Non mancano le quattro ruote sterzanti (-2,5° al posteriore fino a 100 km/h) oltre che i freni carboceramici pronti a frenare cerchi da 20”. Degna di nota l’assenza delle barre antipolio sostituite da un sistema di controllo attivo dei movimenti di cassa attraverso attuatori elettrici dedicati che sono parte del pacchetto AMG Active Ride Control.
L’abitacolo si ispira alla SL: ecco quindi lo schermo inclinato al centro dell’abitacolo da 12,8 pollici con sistema MBUX di ultima generazione e la strumentazione digitale da 12,3 pollici. Non manca il volante AMG con i comandi fisici e touch di serie, dove spiccano i due rotori con il piccolo schermo touch che permettono di selezionare il Driving mode più adeguato. Non mancano i sistemi di guida autonoma di livello 2+ visti su SL, tra cui anche i fari Led intelligenti in comune con la parte alta del listino Mercedes.
Il prezzo è in via di definizione ma è lecito immaginare un range d’azione attorno ai 200.000 euro.
In realtà è evidente che la direzione imposta dal marketing per lo sviluppo di questa nuova generazione va in un verso opposto rispetto a quello dell’estrema sportività che si era raggiunta non solo nell’estremizzazione pronto pista ma anche nelle varianti R, GT Pro e GT Black Series che hanno segnato i primi dieci anni di commercializzazione: l’abitacolo, per intenderci, passa dall’essere a due posti secchi ad un più comodo 2+2 e tutte le dimensioni crescono per fare posto ad un abitacolo più generoso oltre che ad un bagagliaio più capiente: 321 litri che salgono a 675 abbattendo gli schienali posteriori.
Ai puristi sembrerà una marcia indietro sui temi della sportività, ed a ben guardare lo è, ma va anche detto che l’utenza di riferimento in questa categoria è chiaramente quella delle Porsche Carrera e proprio a questi clienti, dopo la SL, si rivolge la raffinatezza costruttiva, la tecnologia e, appunto, la facilità d’uso promesse da questa nuova GT. Per la serie “quando ci sarà da farla andare troveremo una soluzione”, dunque, in AMG sono scesi a patti col comfort per incontrare anche i clienti di Maserati GranCoupé e BMW Serie 8. Strizzando l’occhio, perché no, fino ai Ferrari Roma.
Quindi spazio al 2+2 pur mantenendo l’M178 nelle varianti 4.0 V8 biturbo da 585 CV (63) e 476 CV (55) abbinati ad un cambio Speedshift Multiclutch a 9 rapporti con un pacco di frizioni in bagno d’olio che sostituisce il classico convertitore di coppia. Una evoluzione tecnica che abbiamo già visto su altri prodotti della Stella e che nasce per gestire in modo più ampio gli 800 Nm di coppia massima della 63 (700 Nm per la 55) che promettono uno 0-100 km/h in 3,2 secondi ed una velocità massima di 315 km/h. Giusto per dare il senso del miglioramento prestazione, dovuto soprattutto alla presenza della trazione integrale con differenziale posteriore autobloccante attivo, l’accelerazione da fermo migliora di sei decimi di secondo nella prova di riferimento rispetto alla vecchia AMG GT S.
Più lunga di 18 cm (472 cm) e sviluppata attorno ad un passo di 270 cm (+7) la AMG GT di nuova generazione pesa 1.930 kg e sfrutta la piattaforma MSA (Modular Sport Architecture) che come per SL propone una scocca in alluminio che ospita al proprio interno materiali come magnesio, fibre composite oltre che un telaio tubolare in acciaio per la cornice del parabrezza. Come sempre a Stoccarda c’è grande attenzione per l’aerodinamica con un fondoscocca carenato ed uno spoiler attivo al posteriore che lavora in assenza dell’ala fissa proposta sulla 63. Non mancano le quattro ruote sterzanti (-2,5° al posteriore fino a 100 km/h) oltre che i freni carboceramici pronti a frenare cerchi da 20”. Degna di nota l’assenza delle barre antipolio sostituite da un sistema di controllo attivo dei movimenti di cassa attraverso attuatori elettrici dedicati che sono parte del pacchetto AMG Active Ride Control.
L’abitacolo si ispira alla SL: ecco quindi lo schermo inclinato al centro dell’abitacolo da 12,8 pollici con sistema MBUX di ultima generazione e la strumentazione digitale da 12,3 pollici. Non manca il volante AMG con i comandi fisici e touch di serie, dove spiccano i due rotori con il piccolo schermo touch che permettono di selezionare il Driving mode più adeguato. Non mancano i sistemi di guida autonoma di livello 2+ visti su SL, tra cui anche i fari Led intelligenti in comune con la parte alta del listino Mercedes.
Il prezzo è in via di definizione ma è lecito immaginare un range d’azione attorno ai 200.000 euro.
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- Mercedes-AMG GT R PRO
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- automoto
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